sabato 13 aprile 2013

Eroi e adolescenti

"L’eroe leggendario che compie grandi gesta e azioni clamorose costituisce l'ideale per l’adolescente, vincolato dalla sua disperante “miseria”, a fronte dell'onnipotenza infantile perduta. Ma le azioni eroiche sono legate a doppio filo con la morte e questo colloca l’enigma della vita al centro della scena. Rischiare il tutto per tutto significa quindi appropriarsi della propria vita, per dominare il senso inafferrabile di una perdita/morte subita. L’adolescente si avventura con slancio coraggioso nel percorso pubertario, per costruire un’immagine di sé sufficientemente eroica”.



Con queste parole la Rivista dell’ARPAd, AeP Adolescenza e Psicoanalisi, in collaborazione con le riviste francesi Topique e Adolescence, introduce il convegno dal titolo “Eroi e adolescenti”, che si terrà a Roma nell’Aula magna dell’Istituto di Neuropsichiatria Infantile di via dei Sabelli il 4 e 5 maggio p.v. Come scrive Tito Baldini, uno dei relatori del convegno, nel suo bel libro “Ragazzi al limite”, gli eroi, a differenza  degli dei che stanno ‘in cielo’, cioè totalmente immersi in uno stato narcisista, si trovano in una situazione indefinita e precaria, al limite fra narcisismo onnipotente e piano di realtà. Infatti, gli eroi, che nella mitologia sono figli di un mortale e di un Dio, sono personaggi che non accettano mediazioni e vanno diritti alla meta, anche a rischio di sacrifici estremi ma sono bisognosi di affermare la propria potenza attraverso il giudizio che gli altri esprimono di loro.
Anche gli adolescenti, che attraversano una delicata e difficile fase di passaggio dall’infanzia all’età adulta sono sempre alla ricerca di personaggi con cui identificarsi, sostenersi e specchiarsi. Anche quando sembrano disinteressati agli altri e chiusi in se stessi nutrono segretamente la speranza che qualcuno si accorga del loro valore e li aiuti a esprimerlo.
Per gli adolescenti la ricerca di un’identità di valore, che possa rassicurarli  rispetto alla temuta perdita delle pregiate caratteristiche infantili è tanto più affannosa e quindi rischiosa nei tempi che stiamo vivendo in cui il conformismo, la compiacenza, la mancanza di coraggio e di vitalità sembrano dominare sia la vita privata che quella pubblica. Ben venga dunque un convegno capace di interpellare e far discutere gli operatori del settore su questi temi.
Emilio Masina 

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